La sedazione cosciente in odontoiatria

Il motivo principale per cui una persona, nonostante la necessità di cure, non si rivolge al dentista è per la paura. Secondo molti studi la fobia del dentista e degli strumenti utilizzati, uno su tutti l’ago per l’anestesia, è tra le più diffuse al mondo e rientra tra le prime 5 più diffuse.
Ma ormai da qualche anno, gli odontoiatri hanno la possibilità di poter controllare agevolmente, se non addirittura annullare l’ansia del paziente fobico, tutto ciò grazie ad una tecnica che prende il nome di sedazione cosciente.
Vediamo in cosa consiste questa pratica sempre più diffusa negli studi dentistici.

La sedazione cosciente (o assistita) è una tecnica di anestesia che permette di entrare in una condizione di intenso rilassamento.
Applicando queste tecniche, lo stato di coscienza rimane inalterato durante tutta la durata dell’intervento, si rimane in grado di respirare in autonomia e di rispondere agli stimoli fisici e verbali, ma viene meno la percezione del tempo.
Si distinguono vari gradi e tipi di sedazione cosciente in relazione all’intensità di sedazione che si vuole indurre al paziente:

  • Ipnosi
  • Sedazione Gassosa
  • Sedazione per Os
  • Sedazione per Os + Endovenosa

 
 

IPNOSI

Questa tecnica permette, in soggetti dotati di capacità di essere indotti, di effettuare anche interventi di diverso grado di complessità.
È una tecnica molto affascinante, che richiede una preparazione specifica a più gradi tramite scuole di ipnosi medica, ma che tramite l’utilizzo di tecniche di programmazione neuro-linguistica e induzione di rilassamento neuro-fisico dà la possibilità al clinico di avere un ulteriore vantaggio operativo.
 
 

SEDAZIONE GASSOSA

Questo tipo di sedazione viene ottenuta tramite l’inspirazione di protossido d’azoto, un gas che opportunamente gestito induce una sensazione di rilassatezza.
Viene utilizzato un macchinario apposito che regola finemente le percentuali di ossigeno e protossido d’azoto, e durante il primo appuntamento è necessario provvedere alla sua titolazione, ovvero la ricerca del corretto dosaggio e miscela di gas per ogni paziente.
Essa rappresenta un buon metodo per risolvere ansia sia nei bambini che negli adulti, diminuire la quantità di salivazione e annullare il riflesso del vomito.
Il paziente una volta terminato il trattamento può lasciare lo studio in totale autonomia senza dover essere accompagnato, in quanto l’effetto termina istantaneamente al termine dell’erogazione.
 
Affrontiamo ora due diverse tipologie di sedazione, cioè quella per bocca e quella endovenosa.
I seguenti tipi di sedazione cosciente richiedono l’utilizzo di farmaci psicoattivi, quali le benzodiazepine, si rende quindi necessario un’attenta valutazione sia del grado d’ansia che della tipologia di paziente che si ha di fronte: deve essere effettuata un’accurata anamnesi patologica e farmacologica al fine di escludere la possibilità di interazioni negative con altri farmaci o il rischio di creare una sensazione di disagio in un paziente molto sensibile a questi tipi di farmaci.
Devono inoltre essere effettuati dei test specifici per valutare il grado di ansia (VAS/MDAS) che permettono di determinare la quantità di benzodiazepine da somministrare.
 
 

SEDAZIONE PER OS

Secondo la valutazione dello stato di ansia si somministra mezz’ora prima della seduta una determinata dose di ansiolitici per bocca, aventi lo scopo di diminuire la tensione.
Questo tipo di sedazione, nota come sedazione cosciente per bocca, si dimostra assai efficace nei casi di media ansietà.
A fine seduta operativa il paziente va fatto accompagnare a casa e non potrà guidare o lavorare per 24/48 ore.
 
 

SEDAZIONE ENDOVENOSA

Anche in questo caso va effettuato un corretto inquadramento del paziente dal punto di vista farmacologico e patologico.
Secondo il risultato dei test di quantificazione dello stato ansioso viene somministrata una dose di benzodiazepine 30 minuti prima dell’inizio dell’intervento.
Il monitoraggio intraoperatorio richiede di avere un adeguato strumento che monitorizzi contemporaneamente, durante tutto il trattamento, la pressione arteriosa, la pressione parziale dell’ossigeno del sangue, segnale di ottima ventilazione polmonare, e il battito cardiaco.

Vediamo ora, in modo semplificato, le fasi operative:

  1. Far pervenire il paziente in studio mezz’ora prima dell’orario dell’intervento e somministrare gli ansiolitici per bocca secondo dose valutata.
  2. Venipuntura: seduto in poltrona al paziente viene applicata una agocannula che viene mantenuta per tutta la durata dell’intervento dove verranno immessi dapprima una dose di cortisone e successivamente del valium in boli distanziati temporalmente chiedendo sempre al paziente il suo stato di ansia secondo scala. Lo scopo del cortisone è quello di garantire un post-operatorio ottimale per il paziente, mentre il valium svolge la funzione sedativa.
  3. Anestesia locale ben appropriata in quanto la percezione del dolore fa uscire il paziente dal suo stato di benessere psicofisico e sarà necessario incrementare la dose di valium.
    Il paziente sta tranquillo per ore se non sente dolore, e permette di lavorare agevolmente perdendo la cognizione del tempo, inoltre secondo questo metodo si otterrà anche una leggera amnesia anterograda, che permette di dimenticare le fasi operative dell’intervento.
    Alla fine il paziente viene dimesso con un accompagnatore e gli si consiglia di riposare e di non lavorare/guidare per almeno 24/48 ore.

 

Come tutti i procedimenti medici, anche la sedazione cosciente, in tutte le sue forme, presenta delle controindicazioni ed effetti collaterali.
La sedazione cosciente è un trattamento sicuro, ma può provocare effetti collaterali, che dipendono soprattutto dall’uso dei farmaci.
I problemi più comuni che possono insorgere sono: pressione bassa, mal di testa, sonnolenza, riflessi rallentati e nausea.

Il nostro consiglio è quello di rivolgersi a studi odontoiatrici certificati con dentisti sedazionisti, in modo da poter gestire in piena sicurezza questo utile servizio per il paziente ansioso.