OSAS, una problematica anche in età pediatrica

Vi abbiamo lasciato settimana scorsa spiegandovi cosa sono le OSAS e come questa patologia si manifesta nelle persone adulte.

Nell’articolo di oggi, come già anticipato, affronteremo questa problematica in ambito infantile e neonatale.

Le apnee notturne possono verificarsi sia nei pazienti in età adulta che pediatrica: in questo caso dobbiamo distinguere le OSAS che interessano i bambini da quelle tipiche dei neonati.

1) Apnee notturne nei neonati
Nel neonato l’apnea del sonno è spesso un meccanismo sano con il quale il cervello sviluppa il controllo sul respiro, che si manifesta con il respiro irregolare detta “respirazione periodica”. Questa la si riconosce per l’alternanza di respiri brevi a respiri più lunghi con qualche secondo di apnea.  Nonostante questa irregolarità respiratoria possa sembrare preoccupante, non c’è motivo di allarmarsi. Le diverse frequenze respiratorie sono del tutto normali e si stabilizzano con la crescita del bambino.

Ci sono poi casi in cui l’apnea nel neonato è causata dal reflusso gastroesofageo. Nei primi mesi di vita l’esofago del neonato non è ancora completamente sviluppato, motivo per il quale spesso si verificano i noti episodi di rigurgito. Questo potrebbe bloccare le vie respiratorie inducendo l’apnea da rigurgito, che può essere però ovviata e prevenuta semplicemente con il ruttino.

 

2) Apnee notturne nei bambini
Le apnee notturne nei bambini possono invece causare problemi di salute: si manifestano più di frequente quando il bambino russa, ha un sonno agitato e fa la pipì a letto (enuresi). Di giorno tende ad essere iperattivo e irritabile.

Così come avviene negli adulti, l’apnea ostruttiva nei bambini si manifesta con interruzioni della respirazione durante il sonno: la causa è il blocco temporaneo del passaggio dell’aria nelle vie aeree superiori. Le apnee notturne nei bambini hanno durata variabile: possono durare una decina di secondi fino a qualche minuto, possono arrivare a più di 30 in un’ora.

Si tratta di una condizione che se non trattata può portare a conseguenze serie, come ritardi nella crescita e peggioramenti di altre condizioni mediche esistenti quali diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.

Le apnee notturne nei bambini hanno sintomi simili a quelli dell’adulto: russamento, tendenza alla respirazione con la bocca, cefalee mattutine, sonno agitato, oltre a sintomatologie tipiche dell’età infantile quali enuresi notturna, difficoltà di concentrazione e problemi comportamentali durante il giorno come iperattività, aggressività e cambiamento della personalità.

Ci sono varie condizioni che predispongono alle apnee in età pediatrica, in particolare:

  • ingrossamento di tonsille e adenoidi,
  • asma e rinite allergica,
  • alterazioni anatomiche cranio-facciali,
  • sindromi genetiche,
  • obesità.

Le cause che determinano le apnee notturne nei bambini possono essere diverse, per questo il trattamento varia in base al singolo bambino e alla situazione d’insieme. Se avete il sospetto che vostro figlio possa soffrire di OSAS, parlatene con il vostro pediatra, in modo che possa fare esami di accertamento.

Come visto per gli adulti, anche in ambito pediatrico la base è un’accurata visita specialistica con accertamenti diagnostici.

Le tipologie di cure sono sostanzialmente le stesse viste negli adulti, andando però a sfruttare maggiormente le terapie funzionali in ambito odontoiatrico – ortodontico. La stessa rimozione delle adenoidi e del tessuto linfatico tonsillare gioco un ruolo di importanza rilevante.
Per ogni approfondimento vi rimandiamo al nostro precedente articolo.